Eppure alla fine ho ceduto anche io.
Io che ero fermamente convinta che un infinito non esistesse, che nella vista non possono esserci dei "E vissero felici per sempre"<i>, come poi non esiste il <i>"per sempre"
Promesse, solo promesse fatte da persone irrazionali e stupide, quali l'amore ci rende, come un Giurin Giurello detto tra le lacrime di felicitá di entrambi.
Quel "In questa determinata data futura noi ci ricontatteremo, a prescindere di qualsiasi cosa accada, perché sei tu la mia Persona" che allora sapeva di cosí vero, fattibile, ed ora è meno di niente come il fumo che passa attraverso delle mani aperte.
Alla fine son cascata anch'io in questo vortice di emozioni ritrovandoci cosí a parlare insieme di progetti ed idee che non abbiamo mai realizzato.
Ma ora é tutto andato in frammenti.
Non esiste un per sempre né un lieto fine, figuriamoci un infinito.
Ho ceduto, ti ho amato e ti amo ancora, son crollata, distrutta... Ma rifarei tutto, senza cambiare nulla perchè era cosí che doveva andare. Perche sí, ho ceduto, ma se ho provato cosa sia veramente l'amore lo devo a te, a te soltanto.

Un silenzio freddo, ostile, che avvolge l'anima e stringe il cuore chiudendo sempre più la morsa.
Un silenzio fatto di parole, risate, così vaghe, vuote da sentir estranee prima ancora di sentirne l'eco.
Un silenzio che non traspira dalle espressioni e che non si può cogliere dagli occhi di una persona.
Un silenzio così profondo da esser nero, così denso da essere quasi tangibile.
Un silenzio così oscuro che crea incertezze e distrugge le nostre barriere.
Un silenzio che ti fa venir voglia di scappare dal tuo corpo e di indossarne un altro.
Un silenzio in cui ti senti ti annegare, con un ultimo respiro in corpo ed il cielo troppo lontano.
Un silenzio che opprime e vince contro ogni cosa.

Ed è proprio quando tutto si trasforma che ti rendi conto di come son sempre state le cose.
Quando un "tutto" si riduce ad un nulla, come un vuoto nero che ti assale e ti avvolge ricoprendoti di incertezze e malinconie.
Come quando le onde cancellano in castello di sabbia, con la stessa facilità tutto crolla e il mondo perde colore, perde sapore.
Le più piccole cose iniziano a collegarsi tra loro creando troppo tardi il quadro della situazione.

"Se avessi saputo, se avessi capito prima, cosa avrei fatto? Cosa avrei detto?"

E le risposte, come le soluzioni, arrivano sempre troppo tardi lasciandoci con l'amaro in bocca mentre osserviamo le ormai rovine del Castello.
E così è stato anche per noi, e così ancora è.
Ma ora, per favore, lasciami andare.

Edited by Blackbird; - 4/5/2014, 19:45